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Qualche anno fa mi sono trasferita all’estero per frequentare lì l’università. All’inizio non conoscevo nessuno ma in poco tempo coltivati delle amicizie che all’epoca mi sembravano vere e soprattutto oneste. Tra queste persone c’era un ragazzo che chiamerò D. Lui era uno dei miei più cari amici e sarò onestà ci fu un momento in cui mi inizio a piacere oltre l’amicizia. Era un ragazzo gentile ed educato, mi aveva infatti aiutata con tutte le pratiche dell’università, essendo io nuova in città, mi aveva anche presentato qualche amico e introdotta in un giro di persone che studiavano con noi. Mi sembrava fosse una persona vera, si era aperto con me e mi aveva raccontato un sacco di cose del suo passato, compresi argomenti abbastanza delicati.
Passavamo molto tempo insieme sia all’università che fuori ed ogni giorno sentivo che poteva essere una di quelle amicizie che sarebbe durata non dico per sempre ma di sicuro oltre l’università. Mi sbagliavo. Come ho accennato prima, questo ragazzo iniziò a piacermi e capitò qualche volta in discoteca che scappasse un bacio, ma assolutamente nulla di più. Non mi aveva forzata a fare nulla e mi ha sempre rispettata. Dopo un po di tempo le cose andarono a scemare e mi resi conto che non volevo una relazione, glielo dissi nel modo più gentile possibile e non pretesi ovviamente di rimanere amici. Lui ci rimase male, e posso capirlo, dal quel giorno perdemmo i contatti. Fino a qui tutto normale, anzi direi quasi una persona matura e comprensiva. Dopo qualche tempo lui mi scrisse e mi chiese di uscire, io precisai che volevo uscire in amicizia senza creare nessun tipo di aspettativa e lui capì. Ci vedemmo di pomeriggio in un parco per bere qualche birra, cosa normalissima nella mia città, dopo un po’ lui volle comprare del vino e inizio a farmene bere un po’ troppo con la scusa del “dai bevo io., bevi anche tu”, non mi sembrava una cosa particolarmente grave dato che spesso avevamo bevuto assieme. Si fece tardi, cenammo fuori con un kebab e continuammo a chiacchierare, era tutto molto tranquillo. Alle 11 di sera avevo l’ultimo autobus per tornare a casa, ma sarei potuta comunque tornare a piedi senza problemi. Ero decisamente brilla e lui mi convinse a non prendere l’autobus e a rimanere ancora un po’ a chiacchierare, quando si fece tardi mi invitò a casa sua (vicina al parco dove ci trovavamo) per non tornare a piedi da sola a casa. Accettai senza pensare che potesse essere un problema, del resto ero già stata più volte da lui a studiare quindi conoscevo più o meno il posto. Arrivati a casa ci siamo messi sul divano a vedere un film e dopo un po lui ha provato a baciarmi, lo so che può sembrare una giustificazione banale ma io ero decisamente ubriaca e li per li mi lasciai andare. Dopo di che lui provo ad andare oltre e quando finalmente capii cosa stava succedendo e che non era assolutamente quello che volevo, gli dissi di fermarsi. Inutile dire che non si fermo, dato che anche lui aveva bevuto parecchio. Cercai di divincolarmi senza successo e ad un certo punto mi bloccò i polsi sopra la testa. Mentre mi teneva bloccata provò a penetrarmi senza preservativo. In quel momento ero davvero spaventata, non mi era mai successa una cosa simile. Prima che riuscisse effettivamente ad entrare dentro di me mi spostai con forza e mi rivestii subito. Ero scioccata. Ormai si erano fatte le 4 di notte e non sapevo dove andare quindi mi misi dall altra parte del divano e senza dire una parola mi girai sul lato e mi misi a dormire. Lui non mi pare disse qualcosa o almeno nulla di rilevante in quella situazione.
La mattina dopo appena sveglia andai via velocemente e tornai a casa mia. Io non penso che D. capi veramente cosa era successo la sera prima, non penso si sentisse in colpa o cose simili e infatti quando me ne andai via da casa sua era più o meno sorpreso dalla mia eccessiva fretta. Non gli rivolsi più la parola. Siamo ancora insieme all’università e capita di incontrarsi ma dopo quella sera persi totalmente la stima che avevo in lui, colui che doveva essere un mio grande amico. La cosa peggiore di tutto ciò è come una persona faccia leva sulla fiducia che ha creato per poi ottenere ciò che vuole, mi fa schifo un atteggiamento del genere. L’anno scorso ci incontrammo per caso ad una festa e lui ebbe anche la faccia tosta di salutarmi dandomi una pacca sulla spalla, cosa che devo dire mi diede molto fastidio e mi spaventò un po’. Come se non bastasse durante la festa mi “invitò “ a ballare prendendomi per un braccio e tirandomi in modo violento in mezzo alla pista. Non volevo ballare e mi spostai, lui ovviamente provo ad avvicinarsi a me, ero di nuovo spaventata, provai e dirgli di non avvicinarsi ma non riuscivo ad impormi come avrei voluto. Per fortuna intervenne un mio amico e lo spinse via. Quello che odio di tutta questa situazione è che spesso gli uomini pensano di avere sempre il controllo su di te e si ostinano ad avere atteggiamenti prepotenti anche nelle situazioni più banali. Questa persona provocò in me una costante paura psicologica. Per tanto tempo cambiavo strada quando lo vedevo in università o magari evitavo di parlare con dei miei amici se lo vedevo in mezzo a quel gruppo. Quello che ho imparato da questa brutta esperienza è che non permetterò mai più ad un uomo di avere questo potere su di me. Purtroppo spesso la violenza psicologica è peggio di quella fisica e non va assolutamente sottovalutata
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